Nel mese di gennaio del 1998, un gruppo di pacifisti, in visita ai campi Saharawi situati nei pressi di Tindouf, ebbe permesso di visitare il carcere dove sono rinchiusi alcuni prigionieri marocchini da oltre 20 anni.
Il carcere circondato da un muro alto circa quattro metri e costruito con pietre rosse era composto da tante piccole case a forma di cupola tinteggiate di bianco. Il luogo, più che ad una prigione, sembrava una piccola città.
Alla vista del gruppo, molti prigionieri si avvicinarono e dopo un breve scambio di parole, vennero consegnate decine di lettere scritte dai militari arrestati, per essere poi inviate ai loro parenti in Marocco.