Furono circa 1.500, i partecipanti all’iniziativa Mir Sada (Pace Subito) il primo agosto 1993, organizzata dai Beati Costruttori di Pace, con l’obiettivo di raggiungere Sarajevo e l’intento di spingere le parti in guerra, i Serbi e i Bosniaci, al cessare il fuoco, fermando l’assedio da parte dei Serbi alla città.
«Se ‘Sarajevo uno’ incontrò le resistenze dei serbi, ‘Sarajevo due’ ha incontrato quelle croate e musulmane confermando come le pulizie etniche si stiano estendendo tragicamente, determinando situazioni irreversibili non solo per l’oggi, ma anche per il domani», afferma monsignor Bettazzi.
La marcia raggiunse la città di Mostar: lì avevano convissuto per secoli in pace tutte le comunità e le religioni. Ora, la città era divisa in due, la parte est musulmana era assediata e bombardata dai croato-bosniaci che controllavano la parte ovest.
Venne organizzata una piccola manifestazione dalla durata di un paio d’ore nella piazza antistante la Cattedrale Cattolica, bombardata nei giorni precedenti. Non avvenne alcun incontro con la parte musulmana e non venne dato il permesso di arrivare fino al fiume Neretva, che avrebbe poi permesso di passare nella parte est della città. Il ponte Vecchio che univa le due parti in guerra, è stato distrutto dai bombardamenti croati.
Mir Sada ha contribuito alla nascita di reti pacifiste che produrranno negli anni successivi un massiccio movimento di solidarietà con l’ex-Jugoslavia.