Il 17 ottobre 2001 è stata dichiarata la giornata di mobilitazione nazionale contro le “banche armate”. Questo termine coniato all’inizio degli anni novanta nell’ambito del movimento pacifista italiano, indica quegli istituti di credito dell’Italia coinvolti nella vendita a paesi terzi di materiale bellico da parte di aziende nazionali.
Alla fine degli anni settanta e per tutta la prima metà degli anni ottanta ci fu il “boom” delle esportazioni di materiale bellico italiano: l’Italia, per via delle pochissime restrizioni e controlli, guadagnò nicchie di mercato (piccole armi, mine, artiglieria) in molte parti del mondo, tra cui figurano anche Paesi come Sudafrica, Iran, Libia, Argentina e Iraq.
Proprio i traffici tra l’Italia e l’Iraq furono all’origine dello scandalo che scoppiò nel 1988, quando Saddam Hussein fece sganciare sul villaggio del Kurdistan iracheno di Halabja bombe chimiche, uccidendo più di 5000 persone.