Alle ore 02:40 (00:40 in Italia) della notte tra il 16 e 17 gennaio 1991, caddero le prime bombe su Baghdad, dando inizio alla guerra per la liberazione del Kuwait. Negli stessi minuti, dagli schermi televisivi vennero diffuse le prime immagini del bombardamento che illuminavano a giorno il paesaggio di Baghdad: “lo spettacolo tremendo, ma maestoso e affascinante della guerra” entrò prepotentemente in tutte le nostre case. Le truppe degli Stati Uniti, supportate dai contingenti della coalizione, penetrarono in Iraq. Le operazioni di aria e di terra furono chiamate dalle forze armate della coalizione “Operation Desert Storm”, motivo per cui spesso ci si riferisce alla guerra usando la locuzione “Tempesta nel deserto”. L’intervento della coalizione anti-irachena, trovò la sua motivazione più concreta nelle risorse di petrolio e nel blocco dei capitali kuwaitiani sulle piazze finanziarie americane, asiatiche ed europee, causato dall’invasione irachena.
I primi bombardamenti americani su Baghdad furono seguiti da numerose persone alla televisione nelle sale del Palazzo Re Enzo. Nella piazza del Nettuno, davanti al Sacrario dei Caduti, venne acceso un fuoco per riscaldare le persone mobilitate con un sit-in contro la guerra. Le donne in Nero, invece, manifestarono in Piazza Ravegnana.