Era il 18 gennaio 1991, quando vennero organizzate in tutto il paese, manifestazioni e scioperi spontanei di lavoratori sin dalle prime ore del mattino: imponenti cortei in tutte le grandi città con la sospensione del lavoro nelle più importanti fabbriche.
Le sigle sindacali CGIL, CISl e UIL invitarono i lavoratori a promuovere iniziative e manifestazioni di pace. A Bologna gli operai delle grandi fabbriche bolognesi, gli impiegati degli uffici pubblici, gli insegnanti sfilarono per le vie della città, accompagnando in piazza gli studenti che cantavano C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones di Gianni Morandi.
I circa cinquantamila manifestanti che riempirono Piazza Maggiore, chiesero a George W. Bush e a Saddam Hussein di fermarsi, di cessare il fuoco e di ascoltate l’appello del Papa: “La guerra è un’avventura senza ritorno, fate quello che non avete fatto prima.”